Teodoro II Paleologo

Last update 23 January 2023

Teodoro II Paleologo
Immagine tratta da un dipinto di A. Fassio Bottero

Teodoro II, terzogenito di Giovanni II, ereditò il titolo dopo la morte dei giovanissimi fratelli Secondotto e Giovanni, barbaramente uccisi. Egli fu il 17° Marchese del Monferrato ed il più grande tra coloro che sedettero in Chivasso. Ebbe grandi virtù e grandi meriti, ma ebbe anche i difetti comuni a tutti i principi allora regnanti in Italia e non solo in Italia. Come suo padre, con tutti, vicini e lontani, attaccò brighe e, a sua volta, ne ebbe a non finire.
Sotto il suo governo la nostra Città toccò il massimo dello splendore: il castello marchionale ospitò uomini illustri, uomini di cultura e Santi, come San Vincenzo Ferreri.
Si sposò due volte, dalla prima moglie, Giovanna di Bar, ebbe due figli: Gian Giacomo e Sofia. La seconda moglie fu Margherita di Savoia-Acaja, la quale, rimasta vedova nel 1418, si ritirò in Alba in un monastero per lei fondato, dove visse i suoi ultimi anni. Morì in concetto di santità e fu dichiarata Beata dal Papa San Pio V, l'unico Papa piemontese della storia.
Durante il governo di Teodoro II si verificarono a Chivasso grandi avvenimenti, che da soli basterebbero ad immortalare per sempre la gloria di questo Marchese: fu ripopolato il Chivassese, fu introdotta la scuola laica e fu costruito il nostro Duomo. La campagna chivassese, una volta sterile ed arida, venne resa fertile mediante l'introduzione di una roggia (chiamata appunto Roggia di Campagna) che attingeva acqua dal fiume Orco, nei pressi di Foglizzo e questa rese fertile un vasto territorio, per cui fu subito ripopolato. Nacquero così le frazioni di Chivasso: Betlemme, Borghetto, Mosche, Rosati, Baragino, Montegiove, Laietto, Cene, Boschetto; ecc.
Nel 1393 fu aperta in Chivasso la prima scuola pubblica laica. Non più al servizio della Chiesa, ma al servizio dell'uomo. La nostra Città fu una delle prime in Piemonte ad ospitare una scuola unicamente dipendente dal Comune, ed il suo primo maestro fu Giacomino da Bassignana.
Nel 1415 furono iniziati i lavori per la costruzione del Duomo che venne aperto al pubblico e solennemente consacrato l'11 novembre 1429 da Mons. Giacomo Pomerio, Vescovo di Ivrea. Purtroppo, Teodoro II non riuscì a vedere consacrata la sua più bella opera, morì improvvisamente nel 1418.


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