Inaugurato il nuovo A. A. della Libera Università per la Legalità

Published on 31 January 2020 • 2020 , Comune

Inaugurato il nuovo anno della Libera Università per la Legalità
Ospite della serata, il giornalista esperto, Giuseppe Baldessarro

Si è svolta ieri sera (giovedì 30 gennaio), nella sala del Consiglio comunale, l’inaugurazione dell’anno accademico 2020 della Libera Università per la Legalità di Chivasso. Insieme ai membri dell’amministrazione comunale, ai rappresentanti delle scuole del territorio, alle associazioni ed al pubblico, si è dato inizio ad un ciclo di incontri di sensibilizzazione alla cultura della legalità che durerà per tutto l’anno.

Ospite della serata, il giornalista Giuseppe Baldessarro, profondo conoscitore delle dinamiche delle organizzazioni criminali, che dal 2005 scrive per il quotidiano “La Repubblica”.

Moderato dal direttore del settimanale “La Nuova Periferia” Piera Savio, ha affrontato una discussione sul tema della ‘Ndrangheta al Nord e sulle infiltrazioni mafiose e la penetrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio economico del territorio. Particolare attenzione è stata data al territorio di Chivasso, protagonista, a partire dal 2011, di diverse operazioni delle forze dell’ordine contro la mafia calabrese, tra cui “Minotauro”, “Colpo di coda”, “Alto Piemonte” e “Iris”.

Ad aprire la serata dando il benvenuto a Giuseppe Baldessarro, il sindaco Claudio Castello. “La Libera Università per la Legalità di Chivasso - ha dichiarato - è nata nel mese di settembre del 2014. Il Comune, insieme alle associazioni, alle scuole ed a diversi enti del territorio si sono uniti per promuovere e diffondere soprattutto nelle scuole la cultura della legalità e la cultura dell’integrazione. Prima della sua nascita, però, nel 2013, avevamo già dato vita alla Consulta della legalità, che aveva il compito di promuovere il contrasto alle mafie”.  Il primo cittadino ha inoltre sostenuto che la Libera Università per la Legalità lavora in stretta collaborazione con le associazioni Avviso Pubblico e Libera, ma anche con i Comuni del territorio.

“Nel 2014 - ha ricordato infatti - insieme a diverse amministrazioni del Canavese, è stato istituito un tavolo per affrontare il problema della legalità che aveva come obiettivo l’elaborazione di una bozza di legge regionale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. A seguito della promulgazione della legge, nel 2016, abbiamo approvato un regolamento comunale, composto da dodici articoli per regolamentare l’apertura delle sale”.

Dopo l’intervento del sindaco, l’assessora alla Legalità Tiziana Siragusa ha ringraziato tutte gli attori che contribuiscono, ogni anno alla riuscita dell’evento. “La Libera Università per la Legalità è frutto dell’impegno di tutti i membri della Consulta, dei docenti delle scuole, di tutti i consiglieri comunali, delle associazioni, dei presidi. E’grazie alla loro sinergia se riusciamo a portare a termine ogni edizione”. L’assessora ha poi effettuato, insieme a Francesco Micca dell’associazione “Faber Teater” la lettura di un brano estratto da un articolo del giornalista Giuseppe Legato sulle dichiarazioni di un testimone calabrese durante il processo dell’operazione “Minotauro”.

Durante il dibattito, invece, Giuseppe Baldessarro è intervenuto raccontando come la ‘Ndrangheta non sia un fenomeno esploso improvvisamente nel Nord Italia, ma cresciuto negli anni. “Già negli anni ’70 ci sono stati episodi che dimostravano la sua presenza – racconta Baldessarro - ma credo che il fenomeno sia stato sottovaluto o, semplicemente, in quel momento non c’erano ancora gli strumenti per capirlo. L’Italia era troppo impegnata con la mafia siciliana e questo ha consentito alla ‘Ndrangheta di crescere indisturbata. Abbiamo iniziato a fare i conti con la sua esistenza dopo la strage di Duisburg, in Germania, avvenuta nel 2007”.

Pubblicato il 31 gennaio 2019
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