La Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, meglio conosciuta come Carta di Chivasso, è un documento stilato il 19 dicembre 1943 a Chivasso, durante un convegno clandestino organizzato da esponenti della Resistenza delle valli alpine. Venne scelta la cittadina piemontese perché a metà strada tra coloro che provenivano dalle valli valdesi e i valdostani.
All'incontro parteciparono dalla Valle d'Aosta il notaio Émile Chanoux - che pochi mesi dopo morirà nel carcere fascista - ed Ernest Page, mentre Federico Chabod aveva inviato un suo documento e Lino Binel non poté prendervi parte perché in carcere; per le valli valdesi erano presenti Osvaldo Coïsson e Gustavo Malan, venuti da Torre Pellice, e Giorgio Peyronel e Mario Alberto Rollier, rispettivamente dell'Università e del Politecnico di Milano, tutti vicini al Partito d'Azione.
La Carta di Chivasso postulava per l'Italia la trasformazione in un sistema politico federale e repubblicano su base regionale e cantonale. Per queste sue caratteristiche, presenta molte affinità con il famoso Manifesto di Ventotene.
In occasione del 79° anniversario dalla firma e all'ottavo dal Gemellaggio con la Città di Ventotene, sono state organizzate numerose iniziative ed incontri a tema.
Pubblicato il 12/12/2022